venerdì, marzo 01, 2013

E ora, cosa succederà? E sopratutto poi... chi saprà raccogliere il vento del cambiamento?

E ora, cosa succederà?
potrà mai Grillo allearsi con il PD? no, certo che no. Se fino a ieri ha professato l'inutilità dei vecchi sistemi, dei vecchi regimi, delle vecchie macchine da combattimento dei partiti, come può oggi allearsi e sostenerne una?

Potrà il PD cedere la vittoria a terzi? no, certo che no. Perchè per quanto possa sembrare strano; e per quanto non lo ammettano gli stessi uomini del PD, l'unico fatto che ci consegna questa boiata di legge elettorale è che il PD ha la maggioranza assoluta alla Camera dei deputati. Quindi ha vinto una camera. Gli manca la stessa condizione al Senato, dove ha comunque la maggioranza, ma relativa. Per cui il dire che "Grillo" è il primo partito è abbastanza un eufemismo. La coalizione del PD ha il 30%; Quella di Grillo il 25%. Ma il PD questa cosa non la sa raccontare; pazienza.

Potrà il PD allearsi con il PDL? no, certo che no. Non scherziamo dai.

Potrà il Presidente della Repubblica sciogliere le Camere? no, certo che no. Non può, perché negli ultimi suoi sei mesi di carica non può più fare queste cose; si chiama semestre bianco.

Potrà il PDL... dai, non siamo sciocchi, questa domanda non ce la poniamo neanche.

Quindi?

Napolitano Presidente del Consiglio? Amato? Ciampi? Draghi?
Siamo seri.

Andiamo a votare, subito? Non si può; bisogna elegere almeno il nuovo Presidente della Repubblica prima. E in tanto cosa facciamo?

L'Italia ha bisogno di manovre urgenti. Quindi che facciamo?

Il PD continua a pensare al proprio orticello — se facciamo questo poi non ci votano; se facciamo questo poi ci votano — Bersani invece ha proposto una cosa seria e concreta. Supportata da Vendola. 8 punti programmatici per mandare avanti la macchina. Poi si decide, magari anche nuove elezioni.

Il PDL: si è ricompattato, forte sotto il suo capo. Ben per loro. Ma l'Italia ha bisogno di una destra sana. Ce la avremo mai?

Il M5S: si sta scoprendo, nel senso che il m5s sta scoprendo se stesso, si sta conoscendo. Grillo deve iniziare a parlare non più ai suoi elettori ma ai suoi eletti; coordinarli, rassicurarli, convincerli — ora che hanno il potere in mano — a usare il cervello come grillo-comanda (no, no, non in senso negativo dai...)

E ora?
E ora Bersani andrà in parlamento, presenterà il suo programma e ascolterà chi sarà disposto a votarlo, senza accordi con nessuno, aspettando uno schiaffo o un applauso al Senato — alla Camera vi ricordo che il problema non sussiste.

E poi... Chi saprà raccogliere il vento del cambiamento?
Ecco, quello che mi interessa è "E poi"?
E poi basta con questo sistema dei partiti così concepito. Il PD si deve rifondare da capo — di nuovo? — sì, nuovamente. Deve mandare via i vecchi — lo spiega bene Michele Serra in questa intervista a Repubblica — la rottamazione chiesta da Renzi è una voce che si estende in tutte le direzioni; perché il PD governa nei comuni — con sindaci che sono lì da 20 anni — nelle provincie — con presidenti delle provincie che erano sindaci, o senatori, deputati eccetera — e le regioni — con presidenti e consiglieri che erano...  —

Tutti dirigenti che non hanno saputo cogliere "lo spirito del tempo". Gente che non ha saputo riconoscere / e prevenire / attutire la crisi, il raddoppio dei prezzi col passaggio all'Euro, l'avanzamento della tecnologie, l'elevato potenziale del digitale terrestre, l'ADSL eccetera.

E' arrivato il tempo, adesso, per chi crede nella politica di riappropriarsene. E che i politici si facciano da parte prima che vengano definitivamente spazzati via, come successo nel maggio del '68.


De André, nel 74 cantava:

Mio padre aveva un sogno comune  / condiviso dalla sua generazione / la mascella al cortile parlava / troppi morti lo hanno tradito / tutta gente che aveva capito.

[...] Ma mio padre è un ragazzo tranquillo / la mattina legge molti giornali  / è convinto di avere delle idee / e suo figlio è una nave pirata  / e suo figlio è una nave pirata.

E anche adesso è rimasta una scritta nera  / sopra il muro davanti casa mia / dice che il movimento vincerà / il gran capo ha la faccia serena / la cravatta intonata alla camicia.

Ma il bambino nel cortile si è fermato / si è stancato di seguire gli aquiloni / si è seduto tra i ricordi vicini i rumori lontani / guarda il muro e si guarda le mani...


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