Solitamente non posto qui nulla che riguardi comunitàzione.it, ma stavolta è diverso.
Il grande Ferruccio Alessandri, e l'amico Alex Badalic finalmente direi, entrano a far parte della squadra redazionale di Comunitàzione.it offrendo nuovi stimoli, nuovi spunti e nuovi contenuti.
La redazione di Comunitàzione si arricchisce sempre di più e sempre meglio :)
Questa è una nuova opportunità ovviamente per chi studia la comunicazione: da oggi possiamo contare su altri due pezzi da 90 ;)
qui a seguire il comunicato stampa che potete ridistribuire, prendendolo magari direttamente dal sito web di Comunitàzione.it
http://www.comunitazione.it/leggi.asp?id_art=3184&id_area=166&mac=3
Entrano a fare parte della redazione di www.comunitazione.it due personaggi ciascuno ben noto nel loro settore: Ferruccio Alessandri e Alex Badalic.
Ferruccio Alessandri, già definito "il papà del fumetto italiano", è un creativo a 360 gradi, grafico, scenografo, redattore e regista televisivo Redattore di riviste (di cui è stato anche grafico) "Artecasa", "Gamma", "Linus", "Il Giornalino", "Futuria", del settimanale "Comix" e del mensile "Aliens", direttore, redattore e grafico di "Lupo Alberto" (di cui collabora ancora alla posta dei lettori), "Le avventure della storia", "Nilus", delle due edizioni italiane di "Mad Magazine", della collana a fumetti "Akira", per anni ha disegnato le copertine di "Linus"(in stile Schulz, col suo permesso), "Gamma", "Futuria", "Eureka" (con il beneplacito di Reg Smythe per Andy Capp), più copertine di libri di varie case editrici, tra cui la serie "Galassia" de La Tribuna.Attualmente dirige le riviste per ragazzi "Pimpa" e "Giulio Coniglio" di Panini e cura la posta dei lettori di alcune altre riviste. È autore di qualche centinaio di articoli di critica dei fumetti su varie pubblicazioni.
Ha collaborato e collabora praticamente alla maggior parte delle pubblicazioni per ragazzi. Specializzato in traduzioni di fumetti (in particolare americani, anche in slang), ha tradotto praticamente tutti i principali fumetti americani, anche in opere ponderose come la collana cronologica dei Peanuts (Mondadori).Con Giorgio Bonelli ha curato e diretto la serie televisiva "Tex & Company". Ha insegnato per molti anni computer grafica alla Scuola del Fumetto di Milano. Oltre a altre varie collaborazioni con diverse case editrici, dirige l'agenzia editoriale Winner di Milano.
Su Comunitàzione Ferruccio pubblica una serie quotidiana di vignette umoristiche basate su fotografie alle quali aggiunge i fumetti.
Molto meno eclatante ma non meno significativa la storia del altro recente acquisto di Comunitàzione, Alex Badalic, "copy coi baffi". In pubblicità dal 1969, anche lui si è cimentato in diversi settori della comunicazione, dalla produzione musicale e televisiva alla gestione di settori di grosse agenzie quali Dorland Ayer, dopo essere stato il fondatore e primo direttore di Datamedia, l'istituto di ricerche di mercato, ormai da anni è un copywriter freelance e consulente di comunicazione che si occupa anche con successo di produzione Web, tanto da essere in prima pagina su Google alla voce "copywriter".
Per Comunitàzione Alex produrrà articoli di critica sulla pubblicità e altri sulle tecniche di comunicazione.
Per saperne di più:
Ferruccio Alessandri
Alex Badalic
www.comunitazione.it
domenica, luglio 08, 2007
mercoledì, luglio 04, 2007
il marketing virale: definiamolo
Qualcuno si sarà sorpreso, conoscendomi, di avermi visto lanciare così "tanto" nella definizione del marketing virale anche se un po' di presunzione non guasterebbe ogni tanto :D
Quel post in realtà mi sta servendo per raccogliere le vostre idee e i vostri suggerimenti su un tema. Lo sto aggiornando spesso, anche pescando definizioni sulla rete e da amici...
Chi volesse inviare la sua, eccomi qua pronto a pubblicarla :D
Per chi volesse non perdere di vista il post, ecco un bel collegamento...
un altro :)
http://cosamistupisce.blogspot.com/2007/06/guerrilla-virale-e-marketing-pubblicit.html
Solitamente, lo ribadisco, questo blog è un tentativo di instaurare il dialogo con voi, non di far un monologo...
Quel post in realtà mi sta servendo per raccogliere le vostre idee e i vostri suggerimenti su un tema. Lo sto aggiornando spesso, anche pescando definizioni sulla rete e da amici...
Chi volesse inviare la sua, eccomi qua pronto a pubblicarla :D
Per chi volesse non perdere di vista il post, ecco un bel collegamento...
un altro :)
http://cosamistupisce.blogspot.com/2007/06/guerrilla-virale-e-marketing-pubblicit.html
Solitamente, lo ribadisco, questo blog è un tentativo di instaurare il dialogo con voi, non di far un monologo...
lunedì, luglio 02, 2007
8 cose...
Accolgo e i buon grado l'invito di Alex Badalic nello scrivere il meme sulle "8 cose su..."
Perché come al solito spero che scriverlo mi aiuti a scoprire qualcosa di nuovo razionalizzandolo.
1) la cosa più importante qui: scrivo su questo blog per il solo gusto di usarlo come un post-it: butto qui degli appunti, in modo anche sgrammaticato, anche se fosse sbagliato, pur di ragionare con voi.
Le email che ricevo e i feedback come commenti, ogni qualvolta instaurano una comunicazione che crea nuovi sensi e da nuovi spunti, mi eccitano e mi sono utili nella mia ricerca continua sui modi di comunicare al meglio e di coinvolgere gli utenti nei processi di comunicazione; poi per crescere e migliorare, o razionalizzare i miei pensieri. In questo caso mi trovo d'accordo con alcune idee espresso (e da molti criticata) da Domiziana Giordano sul blog di nova100 nel post Scrivere in un blog.
Sono molto d'accordo anche con quanto esprime qui Luca de Biase, e in particolare quando dice: 1. La questione della configurazione del Nokia di Domiziana è stata lo spunto per fare emergere una sorta di - forse inconfessabile - senso di superiorità nelle persone che si danno come esperte di tecnologia rispetto a quelle che ammettono le proprie difficoltà. Ma questo non basta a spiegare.
2) Sono un art director con il gusto per le parole, che crede di essere uno nessuno e centomila tra gli altri uno nessuno e centomila. Mi piace molto Pirandello e le sue idee le vedo molto ma molto utili per la sopravvivenza. Ecco perché anche nel mondo del lavoro (dovrei esser un pubblicitario) non mi piacciono le dighe troppo spesse utilizzate e imbottigliate in una presunta iperspecializzazione (leggete questo al proposito), tra art, copy, marketer, virali, planner ecc. Certo servono le competenze ed una buona agenzia di comunicazione dovrebbe prevedere tutte queste figure, ma la formazione continua, e sopratutto la curiosità, spingono per esempio gli art a conoscere tanto altro; ecco dunque cosa scriverò negli altri punti di questo meme: sono un jolly per le agenzie.
3) ho lavorato in tipografia fin da bambino. Quando ancora era una serigrafia e un laboratorio che costruiva insegne luminose e pannelli. Ho iniziato lì dentro. Non avevamo l'offset anche se la sognavamo. E' qui che ho iniziato a conoscere la tipography, il lettering, la giustezza e le spaziature tra caratteri. Avevamo una pedalina e i caratteri erano realmente quelli mobili di Gutenberg. Lavorare lì è stata la più grande palestra per il mio cervello. Le prime riviste, i primi scontri con i clienti, i primi feedback dal mondo circostante, le prime idee per una comunicazione alternativa (buchi nelle insegne che lasciassero vedere il panorama; tappeti al posto dell'insegna...)
4) dalle insegne all'Istituto Professionale di Stato per l'industria e l'artigianato: avevo bisogno di imparare anche a far l'elettricista in fondo, e lo imparai diplomandomi con il massimo del punteggio: 60/60; Ma da lì è nata la passione per gli apparati trasmissivi delle televisione e delle radio, studiavo per diventare anche "operatore delle telecomunicazioni". Quindi un approdo in una tv locale (questa), ma presto ho scoperto che far riprese, montaggi e regie era più interessante. Da lì all'invenzione di nuovi format, il passo è molto breve. Così alcuni amici hanno iniziato a chiamarmi per dargli una mano per realizzare delle produzioni video.
5) Se inizi a scoprire cosa sia la comunicazione così da vicino, e dal dietro le quinte (tipografia e centri di produzione video) quando completi gli studi superiori e devi scegliere l'università il ventaglio delle possibilità ti si restringe; a me ad uno solo: Scienze della Comunicazione, a Salerno. Dove mi son laureato, tra una cosa e l'altra, con solo 97/110 e una tesi di laurea, scritta in tre anni, sull'interaction design, dal titolo Design dell'interazione, un'esperienza di progettazione: www.comunitazione.it
6) Già, Comunitàzione.it del quale sono ideatore e costruttore: anche l'asp che fa funzionare il sito è di mia scrittura. Perché poi in fondo quella della programmazione è una lingua, un modo di comunicare tra me e il server e l'utente. Se si vuol parlare di comunicazione mediata dal computer, non trovo altre forme se non questa. Solo questa è una comunicazione mediata dal computer: il lavoro del programmatore che pensa agli utenti.
7) Comunitàzione mi ha aperto le porte verso l'internet e l'intelligenza artificiale. L'internet come strumento di lavoro, l'internet come mezzo di comunicazione. Due entità distinte e separate, due cose diverse. Ed è stato con comunitazione che ho scoperto il content managment (non esistavano libri sull'argomento ancora) e la gestione di un sito. Ho sperimentato il brand managing e il project managment. Ho dovuto fare azioni di marketing diretto, e costruire un social network.
8) Ovviamente nel frattempo ho lavorato per alcune agenzie di comunciazione, aperto e chiuso un paio di agenzie con soci diversi. Ho avuto la fortuna di incontrare l'associazione Mentoring Usa/Italia onlus, nella quale da 8 anni sono inserito nell'area marketing e comunicazione. Ruolo che ricopro, da responsabile invece per l'Associazione GSAItalia.org, l'associazione di Giornalisti Specializzati presieduta dall'amico e ottimo giornalista di settore, Roberto Bonin
Piccola considerazione a latere: motivo del post. In tutto questo impara l'arte e mettila da parte atto solo a scoprire ed approfondire alcune conoscenze in modo diretto e pratico (chi può far il grafico se non conosce la tipografia? chi può scrivere un film anche di 30'' se non conosce la tv? chi può creare comunicazione per l'internet se non conosce il web?) ho sempre lavorato in medie/piccole realtà nelle quali i reparti non hanno tenuta stagna, non hanno separazione e se in tv si deve andare in onda, poco importa se non hai mai fatto una regia, se sei solo devi far quello e non solo; se in tipografia c'è una lastra sbagliata, poco importa se non sei il grafico, accendi il computer, correggi e ristampa la pellicola.
Certo non devi per forza saper fare una fotografia d'accapo, o una pianificazione sui media; è sempre meglio che sia uno specialista a fare determinati lavori; ma la separazione netta e drastica non solo non è funzionale, ma rischia di compromettere la tua carriera: se dovessi reinventarmi ho acquisito molte competenze e mal che vada potrei fare l'elettricista; ma se non avessi avuto tutta questa curiosità?
ok, nonostante odio le catene di Sant'Antonio, come suggerito da Alex Badalic dovrei ora passar palla ad altri blogger; lo faccio perché in effetti di alcuni mi piacerebbe conoscere qualcosa in più, 4 amici e 4 sconosciuti. Lui ne chiede otto, ci provo:
1) alla a me sconosciuta Markettara di Disruption, che considero la miglior mente del marketing virale in Italia;
2) al miglior copywriter che ho conosciuto negli ultimi tempi, Marco Fossati di creative classics
3) alla miglior casalinga del web :) lacasalingadivoghera, ovvero Marco Marini e i suoi spunti di riflessione costanti sulla comunicazione in Italia;
4) a chi ricerca nuovi strumenti e nuovi metodi per la pubblicità del nuovo millennio, Maurizio Goetz e il suo marketing usabile;
e... I blogger che non conosco affatto, manco per e-mail:
5) Kamikaze planning... bel blog, curato, ma... chi sei?
6) NumeroVenti un blog che seguo e non conosco per nulla gli autori: mi piacerebbe;
7) a Massimo Carraro di ohmymarketing, un blog che leggo ed un blogger che ancora non conosco benissimo, ahimé, ma apprezzo;
8) a Fabrizio Olati di marketing fieristico, altro blog che seguo ma vorrei conoscer meglio.
Non chiedo a nessuno di loro di seguir la consuetudine di questa catena di Sant'Antonio: se volessero farlo bene, altrimenti... interrompetela pure, che alla lunga è sciocca e fastidiosa.
Perché come al solito spero che scriverlo mi aiuti a scoprire qualcosa di nuovo razionalizzandolo.
1) la cosa più importante qui: scrivo su questo blog per il solo gusto di usarlo come un post-it: butto qui degli appunti, in modo anche sgrammaticato, anche se fosse sbagliato, pur di ragionare con voi.
Le email che ricevo e i feedback come commenti, ogni qualvolta instaurano una comunicazione che crea nuovi sensi e da nuovi spunti, mi eccitano e mi sono utili nella mia ricerca continua sui modi di comunicare al meglio e di coinvolgere gli utenti nei processi di comunicazione; poi per crescere e migliorare, o razionalizzare i miei pensieri. In questo caso mi trovo d'accordo con alcune idee espresso (e da molti criticata) da Domiziana Giordano sul blog di nova100 nel post Scrivere in un blog.
Sono molto d'accordo anche con quanto esprime qui Luca de Biase, e in particolare quando dice: 1. La questione della configurazione del Nokia di Domiziana è stata lo spunto per fare emergere una sorta di - forse inconfessabile - senso di superiorità nelle persone che si danno come esperte di tecnologia rispetto a quelle che ammettono le proprie difficoltà. Ma questo non basta a spiegare.
2) Sono un art director con il gusto per le parole, che crede di essere uno nessuno e centomila tra gli altri uno nessuno e centomila. Mi piace molto Pirandello e le sue idee le vedo molto ma molto utili per la sopravvivenza. Ecco perché anche nel mondo del lavoro (dovrei esser un pubblicitario) non mi piacciono le dighe troppo spesse utilizzate e imbottigliate in una presunta iperspecializzazione (leggete questo al proposito), tra art, copy, marketer, virali, planner ecc. Certo servono le competenze ed una buona agenzia di comunicazione dovrebbe prevedere tutte queste figure, ma la formazione continua, e sopratutto la curiosità, spingono per esempio gli art a conoscere tanto altro; ecco dunque cosa scriverò negli altri punti di questo meme: sono un jolly per le agenzie.
3) ho lavorato in tipografia fin da bambino. Quando ancora era una serigrafia e un laboratorio che costruiva insegne luminose e pannelli. Ho iniziato lì dentro. Non avevamo l'offset anche se la sognavamo. E' qui che ho iniziato a conoscere la tipography, il lettering, la giustezza e le spaziature tra caratteri. Avevamo una pedalina e i caratteri erano realmente quelli mobili di Gutenberg. Lavorare lì è stata la più grande palestra per il mio cervello. Le prime riviste, i primi scontri con i clienti, i primi feedback dal mondo circostante, le prime idee per una comunicazione alternativa (buchi nelle insegne che lasciassero vedere il panorama; tappeti al posto dell'insegna...)
4) dalle insegne all'Istituto Professionale di Stato per l'industria e l'artigianato: avevo bisogno di imparare anche a far l'elettricista in fondo, e lo imparai diplomandomi con il massimo del punteggio: 60/60; Ma da lì è nata la passione per gli apparati trasmissivi delle televisione e delle radio, studiavo per diventare anche "operatore delle telecomunicazioni". Quindi un approdo in una tv locale (questa), ma presto ho scoperto che far riprese, montaggi e regie era più interessante. Da lì all'invenzione di nuovi format, il passo è molto breve. Così alcuni amici hanno iniziato a chiamarmi per dargli una mano per realizzare delle produzioni video.
5) Se inizi a scoprire cosa sia la comunicazione così da vicino, e dal dietro le quinte (tipografia e centri di produzione video) quando completi gli studi superiori e devi scegliere l'università il ventaglio delle possibilità ti si restringe; a me ad uno solo: Scienze della Comunicazione, a Salerno. Dove mi son laureato, tra una cosa e l'altra, con solo 97/110 e una tesi di laurea, scritta in tre anni, sull'interaction design, dal titolo Design dell'interazione, un'esperienza di progettazione: www.comunitazione.it
6) Già, Comunitàzione.it del quale sono ideatore e costruttore: anche l'asp che fa funzionare il sito è di mia scrittura. Perché poi in fondo quella della programmazione è una lingua, un modo di comunicare tra me e il server e l'utente. Se si vuol parlare di comunicazione mediata dal computer, non trovo altre forme se non questa. Solo questa è una comunicazione mediata dal computer: il lavoro del programmatore che pensa agli utenti.
7) Comunitàzione mi ha aperto le porte verso l'internet e l'intelligenza artificiale. L'internet come strumento di lavoro, l'internet come mezzo di comunicazione. Due entità distinte e separate, due cose diverse. Ed è stato con comunitazione che ho scoperto il content managment (non esistavano libri sull'argomento ancora) e la gestione di un sito. Ho sperimentato il brand managing e il project managment. Ho dovuto fare azioni di marketing diretto, e costruire un social network.
8) Ovviamente nel frattempo ho lavorato per alcune agenzie di comunciazione, aperto e chiuso un paio di agenzie con soci diversi. Ho avuto la fortuna di incontrare l'associazione Mentoring Usa/Italia onlus, nella quale da 8 anni sono inserito nell'area marketing e comunicazione. Ruolo che ricopro, da responsabile invece per l'Associazione GSAItalia.org, l'associazione di Giornalisti Specializzati presieduta dall'amico e ottimo giornalista di settore, Roberto Bonin
Piccola considerazione a latere: motivo del post. In tutto questo impara l'arte e mettila da parte atto solo a scoprire ed approfondire alcune conoscenze in modo diretto e pratico (chi può far il grafico se non conosce la tipografia? chi può scrivere un film anche di 30'' se non conosce la tv? chi può creare comunicazione per l'internet se non conosce il web?) ho sempre lavorato in medie/piccole realtà nelle quali i reparti non hanno tenuta stagna, non hanno separazione e se in tv si deve andare in onda, poco importa se non hai mai fatto una regia, se sei solo devi far quello e non solo; se in tipografia c'è una lastra sbagliata, poco importa se non sei il grafico, accendi il computer, correggi e ristampa la pellicola.
Certo non devi per forza saper fare una fotografia d'accapo, o una pianificazione sui media; è sempre meglio che sia uno specialista a fare determinati lavori; ma la separazione netta e drastica non solo non è funzionale, ma rischia di compromettere la tua carriera: se dovessi reinventarmi ho acquisito molte competenze e mal che vada potrei fare l'elettricista; ma se non avessi avuto tutta questa curiosità?
ok, nonostante odio le catene di Sant'Antonio, come suggerito da Alex Badalic dovrei ora passar palla ad altri blogger; lo faccio perché in effetti di alcuni mi piacerebbe conoscere qualcosa in più, 4 amici e 4 sconosciuti. Lui ne chiede otto, ci provo:
1) alla a me sconosciuta Markettara di Disruption, che considero la miglior mente del marketing virale in Italia;
2) al miglior copywriter che ho conosciuto negli ultimi tempi, Marco Fossati di creative classics
3) alla miglior casalinga del web :) lacasalingadivoghera, ovvero Marco Marini e i suoi spunti di riflessione costanti sulla comunicazione in Italia;
4) a chi ricerca nuovi strumenti e nuovi metodi per la pubblicità del nuovo millennio, Maurizio Goetz e il suo marketing usabile;
e... I blogger che non conosco affatto, manco per e-mail:
5) Kamikaze planning... bel blog, curato, ma... chi sei?
6) NumeroVenti un blog che seguo e non conosco per nulla gli autori: mi piacerebbe;
7) a Massimo Carraro di ohmymarketing, un blog che leggo ed un blogger che ancora non conosco benissimo, ahimé, ma apprezzo;
8) a Fabrizio Olati di marketing fieristico, altro blog che seguo ma vorrei conoscer meglio.
Non chiedo a nessuno di loro di seguir la consuetudine di questa catena di Sant'Antonio: se volessero farlo bene, altrimenti... interrompetela pure, che alla lunga è sciocca e fastidiosa.
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