Non so perché mi sia venuta in mente... ma la mia idea di oggi è: prendiamo chi ha firmato i progetti delle nostre case, invitiamoli a cena una sera e oblighiamoli (con una legge, ovvio), a rilasciarci un bel certificato di qualità del nostro fabricato.
Se il nostro fabricato non è stabile va sistemato.
Con, se possibile, un piccolo contributo statale tutti ci rimettiamo a norma la nostra casa, se è possibile rimetterla in ordine, altrimenti la dovremo rifare, in un massimo di 5 anni.
Le verifiche dovrebbero partire da ieri.
In Abruzzo invece, i soli progettisti, direttori dei lavori e vari appaltatori non basterebbero a sbrogliare la situazione, quindi gli invierei i professori universitari, gli assistenti e tutti gli iscritti all'albo degli ingegneri (almeno a qualche cosa lo facciamo servirà l'albo...) e facciamo stare un po' più tranquille le persone. Giusto un po'.
Periziamo, e garantiamo l'agibilità e la stabilità delle strutture.
Una ad una.
Facciamo una legge.
Se non si può, facciamo un'associazione culturale.
Facciamo un consorzio.
Facciamo una fondazione.
Facciamo qualcosa insomma, con ingegneri e costruttori e diamoci una mossa.
Se vi chidete "a che serve"... andate a Salerno, o a Potenza; incontratevi con chi era lì nell'80. Parlategli del terremoto. Simulate una scossa. Oppure siate presenti ad una scossa e guardategli gli occhi. Li vedete? quella non è paura, è impotenza, e non fa tremare, ma morire di sconforto.
Quando qualcosa non la puoi domare, può succedere. Quando non la puoi dominare, può succedere. Quando qualcosa non la puoi prevedere, può succedere. Quando non ti puoi difendere, può succedere. Ma quando tutto ciò capita contemporaneamente ti senti morire. Sei impotente.
Partiamo dall'Abruzzo. Seguiamo con le strutture pubbliche e di pubblico interesse (prima di tutto ospedali, dormitori e case degli studenti), poi col resto. In quanto tempo avremo periziato tutto?
però cavolo, almeno dormiremo più tranquilli.
Tu, che ne pensi?
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