Se studi marketing e comunicazione potresti esser tentato di non guardarlo tutto, quindi salta agli ultimi 20 secondi. ne val la pena :D
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giovedì, aprile 01, 2010
martedì, febbraio 03, 2009
Il disagio sociale: non nasce dalla famiglia.
E mi spiace, oltre che stupire. Qua si parla sempre più spesso di politica della famiglia per risolvere il disagio sociale, quando in realtà il disagio sociale è sociale, mica familiare (per definizione; dico).
E allora perché da più parti si invocano leggi e azioni per la famiglia? per la tutela, per... ma qualunque cosa tranne una: i giovani vivono un disagio sociale molto forte, uno spiazzamento completo tra il modello di realtà disegnata (non sognata, da badare, ma disegnata) e la realtà vissuta.
Poniamo il caso di voler tracciare un cerchio. Si ha un'idea molto precisa di quel che sia. Poi lo tracci e ti rendi conto che... cioè, non sei mica Giotto. E mica è un problema. Non sei Giotto, sei Francesco, Luigi, Antonella, Alberto, Giovanna, Luca, e allora? Niente, chisenefrega.
Però la distonia tra il cerchio percepito e quello realizzato è la stessa distonia che hanno in mente i giovani tra quel che gli viene propinato come divertimento, stile di vita e fine della vita e quello che in realtà poi alla fine vivono.
Ecco. Se le istituzioni vogliono far qualcosa inizino a dare ai giovani la vita che meritano, sognano e desiderano; e che sopratutto vedono come possibile.
Per far un cerchio come quello di Giotto uso il computer o un compasso, per migliorare la qualità della vita ci saranno pur tanti begli artefatti; ecco, loro hanno scoperto la droga; e non solo. Noi cosa gli proponiamo?
Leggi! Scuola, educazione ecc. ma vah, che soluzione del piffero.
Chiuderei con un piccolo video; un brano di Brassen tradotto da De Andrè.
E allora perché da più parti si invocano leggi e azioni per la famiglia? per la tutela, per... ma qualunque cosa tranne una: i giovani vivono un disagio sociale molto forte, uno spiazzamento completo tra il modello di realtà disegnata (non sognata, da badare, ma disegnata) e la realtà vissuta.
Poniamo il caso di voler tracciare un cerchio. Si ha un'idea molto precisa di quel che sia. Poi lo tracci e ti rendi conto che... cioè, non sei mica Giotto. E mica è un problema. Non sei Giotto, sei Francesco, Luigi, Antonella, Alberto, Giovanna, Luca, e allora? Niente, chisenefrega.
Però la distonia tra il cerchio percepito e quello realizzato è la stessa distonia che hanno in mente i giovani tra quel che gli viene propinato come divertimento, stile di vita e fine della vita e quello che in realtà poi alla fine vivono.
Ecco. Se le istituzioni vogliono far qualcosa inizino a dare ai giovani la vita che meritano, sognano e desiderano; e che sopratutto vedono come possibile.
Per far un cerchio come quello di Giotto uso il computer o un compasso, per migliorare la qualità della vita ci saranno pur tanti begli artefatti; ecco, loro hanno scoperto la droga; e non solo. Noi cosa gli proponiamo?
Leggi! Scuola, educazione ecc. ma vah, che soluzione del piffero.
Chiuderei con un piccolo video; un brano di Brassen tradotto da De Andrè.
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verso i giovani
martedì, aprile 08, 2008
user generated content
User generated content, è questo il web vero?
beh, gli utenti hanno imparato a farlo, anzi, selo sono inventato, questa è la verità.
L'evoluzione biologica della rete è stata spinta dagli utenti verso questa direzione: sempre più contenuti etero-diretti e etero-prodotti; una spinta propulsiva che ha generato forte consenso verso nuovi strumenti del comunicare: i blog ad esempio, tumblr, twitter e gli altri.
Le aziende però son rimaste a guardare. Ma l'affermazione è vera in parte.
Sono rimaste a guardare vero, ma a guardare i loro "esperti", comunicatori, agenzie, consulenti, advisor.
Tutta gente che fa un gran parlare di comunicazione 2.0, web 2.0, giornalismo 2.0 e poi... poi invia a tutte le testate giornalistiche, anziché un fax un email, a tutti la stessa, perché gli venga pubblicato il comunicato stampa (questo quando va bene, ovviamente, perché nel peggiore dei casi questa cosa neppure viene presa in considerazione).
Qualcuno per fortuna ci prova ad inviare agli "influencer" i propri prodotti o delle comunicazione accattivanti e personalizzate.
Ma ancora siamo mooooolto lontani dallo user generated content per quanto riguarda le agenzie di comunicazione, di pr, di marketing e sopratutto degli uffici stampa.
Aprirsi un account su una community non costa nulla; personalizzare il messaggio per quella community pochissimo tempo; pubblicarlo da soli, da content generator altrettanto poco.
E allora? cosa succede? Perché non viene fatto?
Con il web il giornalista sei tu! ma questo le aziende e chi dovrebbe curargli la comunicazione sene dimentica.
peccato. A me non può che stupire, a voi?
beh, gli utenti hanno imparato a farlo, anzi, selo sono inventato, questa è la verità.
L'evoluzione biologica della rete è stata spinta dagli utenti verso questa direzione: sempre più contenuti etero-diretti e etero-prodotti; una spinta propulsiva che ha generato forte consenso verso nuovi strumenti del comunicare: i blog ad esempio, tumblr, twitter e gli altri.
Le aziende però son rimaste a guardare. Ma l'affermazione è vera in parte.
Sono rimaste a guardare vero, ma a guardare i loro "esperti", comunicatori, agenzie, consulenti, advisor.
Tutta gente che fa un gran parlare di comunicazione 2.0, web 2.0, giornalismo 2.0 e poi... poi invia a tutte le testate giornalistiche, anziché un fax un email, a tutti la stessa, perché gli venga pubblicato il comunicato stampa (questo quando va bene, ovviamente, perché nel peggiore dei casi questa cosa neppure viene presa in considerazione).
Qualcuno per fortuna ci prova ad inviare agli "influencer" i propri prodotti o delle comunicazione accattivanti e personalizzate.
Ma ancora siamo mooooolto lontani dallo user generated content per quanto riguarda le agenzie di comunicazione, di pr, di marketing e sopratutto degli uffici stampa.
Aprirsi un account su una community non costa nulla; personalizzare il messaggio per quella community pochissimo tempo; pubblicarlo da soli, da content generator altrettanto poco.
E allora? cosa succede? Perché non viene fatto?
Con il web il giornalista sei tu! ma questo le aziende e chi dovrebbe curargli la comunicazione sene dimentica.
peccato. A me non può che stupire, a voi?
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