Tutti scriveranno un post sulla festa degli innamorati. non proprio tuttissimi, ma moltissimi di sicuro.
Per una volta mi lascio trasportare anche io da una "festa comandata" e... ne scrivo, così per diletto, per intelletto, o forse solo per difetto.
Con quel raccontare a me atipico, un po' metrico e un po' conciso, per inciso, delineando ove possibile un certo stilema antico, e in quanto tale tardo-romantico.
E così, oggi faccio qualche piccola confessione.
Amo e vivo il triangolo, quello classico del: "il triangolo no", sì proprio quello.
E' un triangolo tra me, Luca e il dottor Oliverio, il primo è forse più importante, ma meno edificante; un triangolo tra la vita, me e la comunicazione, il secondo; quello tra il lavoro, la voglia di divertirsi e l'esigenza di guadagnare, il triangolo tra la sociologia, l'economia e il diritto; il triangolo formato dall'antropologia, il design e le emozioni; le vendite, la psiche, l'azione; la carta, la televisione, l'internet. e il triangolo tra il denaro, il cielo e l'amore.
Triangoli.
E nei letti degli altri, già caldi d'amore non ho provato dolore*.
Il triangolo equilatero saremo bravi a farlo diventare isoscele e scaleno; a capirne il lato lungo, a costruirne ipotenuse instabili e ribaltabili; a gingillare con i nostri sogni; a trovare occhiali nuovi:
Vedo gli amici ancora sulla strada, loro non hanno fretta, rubano ancora al sonno l'allegria all'alba un po' di notte: e poi la luce, luce che trasforma il mondo in un giocattolo. Faremo gli occhiali così!**
Dalla strage di San Valentino, all'ultimo incontro di Jack la Motta: una festa da professionisti, la festa degli innamorati e anche la festa dei fioristi***
Ma dovrebbe esser festeggiata da tutti gli innamorati della vita. L'amore per la vita, per la propria esistenza e per la propria tendenza alla perfezione, in quanto essere umano, dovrebbero consentire ad ogni singolo individuo di gioire e festeggiare il 14 febbraio, perché il più grande amore che una persona deve avere è per se stesso, per la propria vita e per la propria storia: il triangoli sì.
Un giorno De André in un concerto disse: ho un'età non perché sia scritto sulla carta d'identità, ma perché l'ho vissuta. E' bello aver vissuto la vita, è altrettanto bello poter rivendicare le proprie scelte, anche quelle sbagliete, ed esser innamorati del proprio io e del proprio futuro. Un'innamoramento serio, non cieco ovviamente. Un'innamoramento reale, e regale.
A San Valentino quindi festeggiamo il nostro amore per la vita.
La fatica(P.A.Bertoli - M.Piccoli)
Amore mio, che cosa vuoi che dica
Sarà che mi è scoppiata la fatica
O forse ho scaricato tutto il sacco di esperienza
[...]
Amore mio, vorrei ricominciare con tante cose ancora da inventare
E non sentirmi vuoto come un fiasco già scolato
Con l'impressione d'essere arrivato
Mi piace scombinare l'acquisto e rivoltar la giacca ad un partito
E fare i conti in tasca alle morali e tradizioni
Col gusto di scoprire le finzioni
[...]
E pesco ancora in fondo alle mie tante ribellioni per scaricarle dentro alle canzoni
Mi piace respirare la chiarezza
Sentire dentro un po' di tenerezza
Rompendo i bugigattoli dei dogmi culturali stampate sulle tavole di pietra o sui giornali
[...]
Amore mio, se a volte mi nascondo
Se chiudo le mie entrate a questo mondo
È solo per cercare di capire come sono
Mi sento naufragare e mi abbandono
Mi piace poi tornare come nuovo
Sentire che mi scrollo e che mi muovo
Allora c'è nell'aria come un altro ritornello
Così che ripulisco il mio cervello
E allora con la falce taglio il filo della luna
La musica mi sembra più vicina
E prendo a pugni e schiaffi la tristezza e la sfortuna
E cerco di tornare come prima.
*(Il testamento di Tito, Fabrizio De Andrè, un mito)
**(L'ottico, da una traduzione musicale di F. De André alla poesia di Edgar Lee Master, il mio unico libro di poesia sotto il cuscino sempre).
*** da un'intervista di Daniele Luttazzi a Vinicio Capossela, un vero autore.
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