Non vorrei entrare nella diatriba tra filosofi e neuroscienzianti, se il liguaggio aiuti lo sviluppo del pensiero (linguistico sopratutto, ma forse non solo) o se il pensiero sia innato o se ancora il pensiero sia possibile anche escludendo il linguaggio.
Quello che mi stupisce al momento è una questione meramente più pratica: se non usiamo più la carta per fare dei layout, o per tracciare le linee di un ragionamento... saremo ancora in grado di tracciarle mentalmente, certo, ma ne perdiamo per caso? lo limitiamo?
A tracciare le linee di un pensiero su un foglio di carta, mi è stato insegnato credo dalle scuole elementari. Durante gli esami anche di Sociologia ho conservato il vizio di tracciare delle linee e di seguire i miei ragionamenti con il supporto di un foglio di carta, abitudine che spesso ha suscitato anche stupore nei miei esaminatori.
In agenzia da alcuni anni non vedo più nessuno fare dei prototipi delle proprie fustelle prima su carta magari, e sopratutto non vedo mai disegnare dei graffi.
I "vecchietti" per fortuna continuano a farlo.
Mi sento un vecchietto: continuo a farlo e lo farò sempre.
Perché farlo: i "graffi", i prototipi e gli schemi a blocco dei miei pensieri, mi hanno sempre aiutato a comprendere e ragionare.
I brainframe stanno cambiando ancora una volta. Ma non credo che la tastiera di un computer basti a rappresentare i miei pensieri; e non credo ne nel monitor e tanto meno nelle penne ottiche per pc.
Insomma, c'è da un lato un problema di "interfacce" dall'altro un problema di supporti adeguati.
Accetto suggerimenti, se ne avete.
E sopratutto attendo pareri.
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