giovedì, maggio 08, 2008

mea culpa

Ogni tanto bisogna farli.
Non tanto per, ma perché si capiscono alcune cose ed è giusto ammettere che si è sbagliato.

Spero questa lezione mi serva.
Spero possa servire anche agli altri condividerla.
Per arrivare a comprendere alcuni dati di una ricerca ho dovuto staccare dal web per 8 mesi, osservarlo da spettatore con scarse interazioni; non so se già oggi tornerò a diventarne un attore, o se ancora bisogna che continui a fare da astante, ma per ora è importante che abbia capito.

In modo presuntuoso ho sempre pensato che le ricerche dessero delle indicazioni non sempre troppo chiare, perché le risposte dipendono troppo dalle domande e le domande troppo dalle proprie convinzioni: il risultato è che si cercano spesso risposte a questioni che già si sanno e che si voglino solo verificare.

Dopo otto mesi da spettatore ho capito cose nuove; le vecchie ricerche che ho fatto le guardo con altri occhi; con un altro punto di vista.

L'importante è eccellere, non partecipare; questo il mio motto dal primo gennaio del duemila otto.
forse anche questa lezioni mi servirà per imparare ad eccellere.
Al momento la mia è una ricerca verso l'eccellenza; una tendenza, non un traguardo e neppure un obiettivo vero e proprio; prima devo imparare ad avvicinarmici, poi lo potrò raggiungere.

Alcune ricerche che ho fatto sui consumatori mediali dell'internet erano viziate in partenza dalle mie domande "convinte" e presuntuose. Poi un lampo, un insight: ed ecco che forse ho capito una cosa in più sul web, dopo otto anni che lo uso, e sei che lo invento a modo mio.
Una nuova scoperta per me.

Ma la cosa bella è che di questa "scoperta" ne ho raccontato la rava e la fava per anni. Convinto che ne avessi la verità in mano.
Eppure qualcosa mi sfuggeva.
Davo la colpa agli altri; alla velocità e alla mancanza di tempo.
Tre cattivi paraocchi. E i paraocchi son sempre negativi, figurarsene tre sugli occhi.

Chiedo dunque scusa a tutti i consumatori mediali del web che ho mal trattato; cercherò di rimediare.

Come, quando e perché... magari ne parleremo un'altra volta.

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