mercoledì, gennaio 09, 2008

i siti per viaggiare: ma perché son così?

Viaggio molto. i miei amici mi sfottono: dicono che vivo sui treni.

in parte è vero.
ora forse un po' meno, dal momento che vivo a Milano, ma prima... quanti viaggi e quanta fretta: milano-salerno, cosenza-bologna, salerno-perugia, cosenza-lecce e così via.

E in tutti questi anni mi son sempre chiesto: perché mai il sito di trenitalia non mi chiede a che ora voglio arrivare, anziché chiedermi a che ora voglio partire?
dell'orario di partenza mene frego se viaggio per lavoro: mi interessa l'orario di arrivo.

Ecco cosa mi interessa.

Ma anche alitalia, edreams, e tutti gli altri siti: continuano a chiedermi a che ora vorrei partire... ma spesso non lo so, non ne ho idea: ma so con precisione a che ora devo esser in alcune città.

Design dell'interazione, design dell'architettura, usabilità... e poi spesso e volentieri, ahimé, ci dimentichiamo delle esigenze degli utenti, dei clienti e di chi ci vorrebbe ascoltare.

Devo esser a Cosenza per le 15, parto da Milano, che treno devo prendere? questa è la mia domanda. Chi mi sa fornire una risposta esatta, qualificata e giusta, molto probabilmente sarà il mio fornitore del servizio.

Ovviamente questo non vale sempre e comunque. Dovrei aver la possibilità di dire al sito anche quando vorrei partire a volte, anziché a che ora vorrei arrivare, ma questo lo sanno far tutti: basterebbe aggiungere qualche script, qualche funzione, qualche interazione...

Ma ancora oggi con i messaggi si riesce ad interagire poco: e in realtà la verità è che l'internet ci permette nuove interazioni con i server... solo che tutti continuano a vedere il processo comunicativo fatto da "emittente-canale-ricevente" e non pensano che potrebbe diventare (può e deve secondo me, diventare...) emittente-canale-server che diventa emittente nuovamente-canale-ricevente"... chissà perché poi c'è così tanta difficoltà.

Di questa cosa ne parlavo tempo fa... qui. ...e da notare bene, odio la definizione di web 2.0, non da un contributo al web definirlo così se non si scoprono quali sono le vere cose "nuove" che il web permette.

ah... non solo io la penso così a proposito del web 2.0... anche e meglio di me ne parla uno che prendo sempre da esempio, anche se sempre in modo critico, Giancarlo Livraghi per esempio ultimamente si esprime così sul web 2.0, in precedenza così.

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