sabato, giugno 23, 2007

La parte numerica della rete

Sto leggendo in questi giorni, tra gli altri, anche il libro di Sergio Maistrello: La parte abitata della rete, che ho un po' storpiato nel titolo di questo post.
Del buon libro di Sergio ne parlerò presto anche su Comunitàzione con una recesione, ma l'autore può star tranquillo: oltre ad una mia personale allergia per l'uso della parola "Internet" come se fosse un cognome, priva di articoli un po' da "linguaggio d'immigrati", il libro mi pare interessante, risente un po' nel penultimo capitolo di una certa stanchezza, ma può starci quando si scrive ai tempi dell'internet.
('sto concetto l'amplieremo che mi piace pure).

Ma qui vorrei riprendere un concetto introdotto nel post precedente a proposito dell'importanza delle relazioni sull'internet.

Perché scrivevo "La parte numerica della rete"? perché giustamente si chiede Sergio Maistrello: ma con l'internet non dovremmo abbandonare anche la quantificazione di lettori legati ai media tradizionali?

E allora mi chiedo: quali sono i parametri di valutazione? abbandoniamo il pagerank, basta fare una ricerca su google per rendersi conto che Comunitàzione non è certamente il più influente per parlare di Rocco Siffredi (alle tre di notte poi...) eppur il page rank fa questi scherzi, prima pagina, dovremmo esser ancora, dopo più di un anno dalla pubblicazione, il 6 risultato.

Ok, allora come vogliamo valutare gli influenti sulla rete?

Invito tutti i miei amici blogger a prender parte a questo... meme?

1 commento:

Leonardo Bellini ha detto...

Ciao Luca, è vero il pagerank o in generali l'algoritmo di classificazione di Google fa strani scherzi e non si rende conto fino in fondo.. nella fattispecie non è però detto che la tua analisi su rocco e i suoi doppi-sensi non meriti l'attuale 6° posto :-)..
tornando al tuo tema, è difficile se non tramite la valutazione umana comprendere come si misurano (e si identificano, aggiungo) gli influenti in rete: chi giudica il reale livello di autorevolezza, competenza, esperienza, ma anche capacità e profondità di analisi di una fonte, sia essa persona, agenzia, o un nano-publisher? Edelman ha creato a questo proposito un Barometro della fiducia (trust meter) che senz'altro conosci..qui il link al report del 2006: http://www.edelman.com/image/insights/content/FullSupplement_final.pdf).

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